Perchè abbiamo bisogno del giornalismo partecipativo. Pillole dall’International Journalism Festival #ijf16

Rosy Battaglia
4 min readApr 21, 2016

--

Perugia, #ijf16, @rosybattaglia

5 giorni, oltre 200 eventi, oltre 500 speaker da 34 paesi diversi. Sono i numeri del Festival Internazionale del Giornalismo, che nella sua decima edizione ha cercato di rispondere ad una domanda: dove sta andando il giornalismo? E come sempre, le risposte e gli stimoli sono stati tantissimi.

The future of journalism will not look like its past — and that is a good thing [Dan Gillmor]

Parto dal presupposto che [per me] non può esistere altro tipo di giornalismo se non quello al servizio delle persone, il giornalismo di interesse pubblico. A Perugia si è parlato anche di brand journalism, di comunicazione. Ma nell’Italia crollata al 77° posto nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, redatta da Report Sans Frontiers, con giornalisti minacciati e censurati, senza (speriamo ancora per poco) un vero Freedom of information Act, penso che le priorità per la società civile tutta, siano altre.

https://rsf.org/en/news/2016-world-press-freedom-index-leaders-paranoid-about-journalists

E produrre inchieste di interesse pubblico, che non siano “solo” il riportare le veline di ministeri, procure o aziende, ma concretamente partecipate e verificate con richieste ufficiali di accesso ai dati, ha qualcosa di eroico. Anche per questo come Cittadini Reattivi abbiamo pensato di proporre un panel dedicato a questo tema, “ Tra civic journalism e data journalism: lavorare a un’inchiesta coinvolgendo i cittadiniaperto ad un confronto internazionale, insieme a Daniel Drepper, co-fondatore di Correctiv! e a Gianluca De Martino di Dataninja. E il festival ha dedicato diversi panel all’Engagement e al Crowdsourcing Journalism stimolati proprio dal gruppo di lavoro creato da ProPubblica, Crowd Powered News Network, grazie all’intenso impegno di Amanda Zamora, Andrew Devigal, Josh Stearns, Andrew Haeg, Dan Gillmor e altri.

Perchè abbiamo bisogno di un giornalismo partecipato e di cosa hanno bisogno i lettori? Intanto non ci sono più “semplici” lettori, ma tutti siamo partecipanti attivi dell’ecosistema dell’informazione, dalla creazione al flusso delle news. Motivo per cui sia sul campo, che nelle relazioni sui Social Network occorre non dimenticarsi che:

C’è bisogno di ascolto.

C’è bisogno di umiltà.

C’è bisogno di collaborazione.

C’è bisogno di autenticità.

C’è bisogno di etica.

Come ben ha delineato Mike Fancher, abbiamo bisogno di un’etica del giornalismo partecipato (e non, aggiungiamo). Elemento ancora più importante per rinnovare le distorsioni della professione, anche in Italia, incancrenita tra potere politico ed economico, e la voluta “distanza” dai lettori che viene pensata, ancora, come imparzialità.

In pratica, come abbiamo piacevolmente scoperto, c’è chi, anche in Europa, lo fa da tempo. Con Daniel Drepper, co-fondatore di Correctiv!, progetto di non profit and investigative journalism, condividiamo lo stesso metodo di lavoro basato sul crowdsourcing, lo scambio, il coinvolgimento dei cittadini nella raccolta e verifica delle informazioni fino al vero e proprio lavoro di inchiesta.

Ed è lui che ci ha parlato dell’umiltà: abbiamo molto da imparare dagli “science citizens” e “reactive citizens”. Così come ci ha spiegato Gianluca De Martino, autore con i colleghi di Dataninja del progetto di datajournalism sui dati dei beni confiscati in Italia, dopo l’inchiesta europea, Confiscated Goods, andranno a realizzare un lavoro di monitoraggio civico sul campo e coinvolgimento delle comunità, sul modello di Cittadini Reattivi, insieme ad una ONG impegnata contro le mafie, come Libera.

Ma è, in fondo, la collaborazione, la vera innovazione. Pensare che il giornalismo sia servizio da realizzare con le comunità, e non solo per, facendo rete tra giornalismo non profit e media tradizionali è una vera opportunità. Per i lettori e i cittadini e per innalzare la qualità dell’informazione così come i colleghi di ProPublica ci stanno mostrando.

[Grazie di cuore ad arianna ciccone e Chris Potter e a tutto lo staff di journalism festival]

Per approfondire:

Storify di Cittadini Reattivi a #ijf16 (grazie a Gloria Schiavi)

Le slides del mio intervento a #ijf16

Il video del panel “Between civic and data journalism: how to work on a crowdsourced”

“Tra giornalismo partecipativo e data journalism: il successo del crowdsourcing” (grazie a journalism festival e @robertacovelli)

[In inglese] Journalists and citizens: Working together on crowdsourced investigations (grazie a journalism festival e Mina Nacheva)

Il video del panel “Engagement is journalism”

Il video del panel “Strumenti e tecnologie dell’engagement”

Il video del panel: Oltre la competizione: l’alleanza delle redazioni in nome del giornalismo.

Il video del panel: Quale futuro per il giornalismo indipendente locale

Il video del panel: L’importanza del giornalismo partecipativo

Il video del panel: La fine dell’obbiettività del giornalismo.

--

--

Rosy Battaglia

civic, investigative and data journalist, owner @cittadinireatti #environment #health #rights #opendata #citizens #foia4italy freelance